Coccadoro, in quanto azienda che sposa e promuove la sostenibilità, ha già indossato la sua bella label t-shirt.
Il Diciassette maggio duemilaventuno è GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA, LA BIFOBIA E LA TRANSFOBIA.
Oggi ignorare questa data, è impossibile.
Col garbo e la “moderazione” che ci contraddistinguono, non vorremmo sprecare l’occasione per affermare il nostro NO senza se e senza ma a qualsiasi forma di omofobia, bifobia e transfobia.
E’ con garbo e moderazione, e lo ripeto perché in questo caso la moderazione non ci appartiene affatto, che diciamo che il genere appartiene a chi decide qual è il suo.
Manteniamo il garbo, e lasciamo da parte l’ostentata e falsa moderazione, e diciamo pure che il brand Coccadoro manifesta tutta la trasversalità possibile.
Per quanto i nostri accessori siano ideati e pensati da donne, in realtà, aspirano ad essere indossati e amati da tutti colori i quali li trovino di loro gradimento. Ma capiamo che questa può apparire una mera logica di tipo commerciale.
Allora aggiungiamo che dietro e davanti, di fianco e poi di sotto e di sopra, nella nostra vita, nel quotidiano, nelle amicizie, negli amori, nella famiglia, in zona rossa e quadrata e arancio c’è tutta la nostra avversione contro logiche censorie e intolleranti rispetto a questi temi.
E rivendichiamo la nostra fierezza di non essere nemmeno lontanamente vicine a logiche omofobiche.
Qualora aveste pensato che questo potesse essere un post di riflessione avete sbagliato, in questo caso è un vero e proprio proclama che ha la precisa intenzione di dichiarare con FERMEZZA che solo una cosa non si può fare: non si può scrivere al pc con le mani sporche di cioccolata e lo affermo, qui ed ora, perché l’ho appena fatto e mi si è sporcata la tastiera.
Quanto a tutto il resto, ebbene sì, in linea di massima si può fare.
Foto di Courtney Coles