Coccadoro ha scelto la sostenibilità’.
E’ un pensiero? Una filosofia?
No, è pratica.
Oggi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente e alla “pratica” deve corrispondere il gesto, il gesto deve essere quotidiano e il nostro quotidiano lo dobbiamo declinare al futuro.
E’ un appuntamento per il quale abbiamo pensato di dare una nostra opinione, è una questione di dovere come ci impone la nostra buona pratica aziendale.
Al di là delle posizioni prese rispetto alla nostra mission, di cui diffusamente raccontiamo nel nostro sito, ciascuna di noi nella sua vita personale, come in quella familiare o nella più ampia sfera sociale, ogni giorno prova a dare il proprio contributo per la tutela dell’ambiente intorno, nella sua accezione onnicomprensiva.
Nessun pippotto morale, signori e signore.
Soltanto due giorni fa è stata la Giornata mondiale della bicicletta e noi vogliamo raccontarvi, col sorriso sulle labbra, perché abbiamo scelto mezzi sostenibili e come la nostra città ci impone di utilizzarli.
Noi donne Coccadoro amiamo gli automezzi non inquinanti, soprattutto se dobbiamo muoverci nell’area metropolitana.
Palermo è una città abbastanza piana e questo ci consente di utilizzare, con una certa facilità, indifferentemente le bici o i monopattini.
Da poco l’area urbana, in alcune sue parti, è anche dotata di una pseudo ciclabile che dovrebbe servire ai “non inquinatori” come noi. E’ una pseudo ciclabile perché ne ha la parvenza ma non è esattamente funzionale, se non addirittura, a tratti, rischiosa perché contribuisce a far sì che tutti gli attori del movimento stradale panormita ( pedoni, ciclisti, scooteristi, automobilisti, TIRisti, APIsti) possano, in alcuni punti incontrarsi e scontrarsi pericolosamente.
Ogni ciclista o scooterista (lì dove scooter sta per monopattino) per fortuna ha un suo Santo protettore, perché gli automobilisti, nella loro maggioranza, non amano particolarmente nemmeno i pedoni. Figuriamoci questi esseri che viaggiano su due ruote e si permettono di fare invasione sul suolo stradale.
Uno tra i più educati, poco tempo fa, mentre viaggiavo sul mio monopattino (il MOSCoccapattino), rigorosamente a bordo strada, a alla spericolata velocità di circa dodici chilometri orari, questo gentiluomo mi ha accostato col suo SUV e con aria realmente preoccupata mi ha domandato: “Ma vuoi morire?”.
Con altrettante serietà gli ho posto la mia di domanda:” Proprio ora subito?”.
E’ andato via sgommando.
Tutto ciò conferisce a noi donne di Coccadoro, nel nostro ostinarci a utilizzare sistemi di trasporto alternativi, un’aura di grande eroismo.
Gli ideali vanno abbracciati e difesi e che il traffico palermitano ce lo perdoni e ce lo rimetta, poiché peccatrici non siamo.
Foto di Viola Carmicio