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VENTITRE MAGGIO 1992 e furono lenzuola bianche

E’ sera ed io Moscocca, sono placida sul mio divano.
Bip.
E’ il il cellulare che mi dice che qualcuno del gruppo Coccadoro Blog ha partorito una idea.
Io spero tanto in una succulenta pietanza per il pranzo di domani.
Io, donna prosaica.
Dall’altro lato c’è Anna, sensibile e “memoria storica” del gruppo che scrive: “Clo, pensavo alla ricorrenza della Strage di Falcone, credo che non possiamo ignorarla. Che ne dite voialtre, ragazze?”.
Roberta prontissima: “Potremmo raccontare dove ciascuna di noi si trovasse quel giorno. Cosa ha pensato quando ha capito cosa fosse accaduto”.
Interviene Daniela (off topic): “ Io e Clo (la Moscocca, ossia Claudia Picciotto)eravamo insieme per la strage di via D’Amelio, quella di Borsellino”.
Arriva, giustappunto un “Eh beh” di Roberta, che sta per “Dani, parlavamo di Falcone, che c’entra Borsellino” (ma questo contenuto e’ sottinteso).
Daniela ignora e prosegue: “Clo aveva una bellissima salopette a fiori ed eravamo nella mia villa a Sferracavallo”.
Al ricordo della salopette arrivo io in derapata, esco totalmente fuori strada e aggiungo: “ Vero Dani! La salopette era con i pantaloni corti ed io giocando a pallone ( avevamo 23 anni tutt’e due! ) ricordo di essermi schiantata contro il tuo cancello”.
Anna ci riporta in carreggiata: “ Il giorno della strage di Falcone, il 23 maggio del ‘92, io abitavo con Christine, ma Chri quel pomeriggio era al lavoro, era sabato e ricordo che alla notizia mi sono sentita disperata…”.
Daniela, riafferrato il bandolo della matassa, racconta: “Ero a Sferracavallo anche in quella occasione e ricordo l’espressione della giornalista Mariolina Sattanino in TV. Il mio fidanzato di allora e il fratello, presero il mio Si’ e scapparono verso Capaci”.
D’un tratto Christine: “Io, infatti, ero al giornale e continuavano ad arrivare notizie “Falcone e’ vivo, ce la farà” oppure “E’ in pessime condizioni, perde molto sangue, potrebbe non farcela”. Era un inseguirsi di annunci. Facce sconvolte intorno a me. Un dolore ma al contempo, dal punto di vista giornalistico, fu una giornata incredibile. Cambiavamo di continuo il progetto grafico, dovevamo trovare la forma più corretta per dare alle persone una notizia enorme come questa”.
Daniela scrive: “Indimenticabile il suono delle sirene di ambulanze e forze dell’ordine. Ci sono giornate che scorrono, altre che si fissano come una istantanea e puoi ricordare perfettamente: parole, abbigliamento e stato d’animo ti si fissano nella mente per sempre.”.
Anna scrive, come fosse una esclamazione: “Lenzuola bianche stese in tutti i balconi del corso”.
Roberta inizia a scrivere piano ( si può scrivere piano? che si può): “ Ero in auto con Fausto, stavamo insieme da un paio di mesi, eravamo in autostrada perché stavamo andando a Marsala per un’estemporanea d’arte. Nei pressi di Sferracavallo il traffico si bloccò, tutti fermi, intrappolati, non si sapeva e non si capiva nulla. Poi, di ora in ora la voce passò auto dopo auto, persona dopo persona, stupore dietro stupore e arrivò fino a noi due: avevano ucciso Falcone e la moglie e tutti gli uomini della scorta. Sembrò tutto così irreale”.

Ancora oggi incredule.

Foto di Samantha Woodford